PREMIO STEFANO VALENTINI IV ed. 2013

PREMIO STEFANO VALENTINI IV ed. 2013

Cosenza, si conclude tra gli applausi la quarta edizione del premio Stefano
Valentini COSENZA, 20 maggio 2013. Se il successo di un evento potesse
essere misurato dagli applausi, dalla commozione del pubblico e dalla
partecipazione emotiva degli artisti, allora la quarta edizione del premio
dedicato alla memoria di Stefano Valentini ha superato le più rosee
aspettative. Il teatro Alfonso Rendano, dall’alto della sua storia e del suo
prestigio, si è aperto alla presenza di giovani appassionati della danza, di
coloro che inseguono un sogno difficile e complesso dove la fatica ed il
sudore vanno di pari passo con lo studio e l’abnegazione. La sapiente
direzione artistica di Joseph Fontano, uno dei geni indiscussi del panorama
nazionale ed internazionale della danza contemporanea, ha saputo mettere
insieme giovani speranze ed affermati professionisti, abbinando momenti di
formazione e approfondimento culturale di altissimo livello. Non sono
mancati, infatti, i masterclass di classico e moderno e le presentazioni dei libri
da parte di Sara Zuccheri e Maria Francesca Garritano. Ma il premio Stefano
Valentini non è stato soltanto danza, intesa come espressione del corpo e della
mente, come fluidità di movimento ed armoniosità del corpo. È stato anche il
luogo deputato ad invertire la triste tendenza che da qualche tempo si verifica
in Italia: le compagnie infatti riescono a trovare sempre meno spazio e la
chiusura del MaggioDanza di Firenze testimonia un malessere diffuso a
livello nazionale. «Purtroppo» ha spiegato con rammarico Francesco
Ventriglia, oramai ex direttore del teatro fiorentino «ci troviamo di fronte al
fatto che l’Italia forma e costruisce talenti che poi per affermarsi sono costretti
a lavorare nelle altre nazioni del mondo. È giunto il momento di invertire
questa tendenza, partendo dal concetto che anche la cultura può generare
profitto». Lo stesso pensiero è stato espresso da Joseph Fontano che ha
invitato il pubblico presente «a sostenere i movimenti e gli esponenti politici
che decidono di investire in cultura». Tornando allo spettacolo, le emozioni si
sono succedute in maniera serrata e continua. Le esibizioni che hanno visto
protagonisti danzatori provenienti da ogni regione d’Italia hanno appagato il
pubblico per qualità, ricercatezza e movimento. «La luce dell’umiltà che ci ha
lasciato Stefano Valentini» ha sottolineato lo stesso Fontano «continua a
brillare, riunendo e avvicinando mondi artistici lontani che per una volta si
legano nel nome dell’arte e dell’eleganza. Ogni anno, infatti, la WDA Europe
che cura i diversi aspetti dello spettacolo, si impegna nel far conoscere delle
realtà di danza che hanno poca visibilità. Sono trascorsi venti anni dalla
scomparsa di Stefano, ma la sua maestria ed i suoi insegnamenti continuano a
restare ben impressi nella mente di chi lo ha conosciuto e dei tanti ragazzi che
oggi studiano il suo modo di fare danza». I genitori di Stefano presenti in
platea hanno seguito passo dopo passo l’evolversi dello spettacolo, cogliendo
negli occhi di questi giovani protagonisti della danza la stessa luce che
animava lo spirito del proprio figlio: una ragione in più per fare in modo che il
premio Stefano Valentini possa trovare dimora fissa sul palcoscenico del
Rendano. Prima della conclusione della manifestazione Francesco Ventriglia
ha ricevuto il premio Stefano Valentini. «La consegna del premio a Francesco
Ventriglia» ha sottolineato Fontano «prosegue un percorso iniziato nelle
precedenti edizioni, dando merito a quei personaggi che hanno esportato la
danza italiana nel mondo. Nella prima edizione il premio è stato attribuito a
Luca Di Paolo, per il suo collage di danza per l’Unesco; nella seconda
edizione è stata la volta di Luciana Savignano, prima ballerina della Scala
negli anni Settanta; mentre lo scorso anno il riconoscimento è stato attribuito
ad Ambra Vallo, prima ballerina dell’English National Ballet, dove fu scelta
da Rudolf Nureyev per il ruolo di Giulietta».